Ammettiamolo, questo progetto ci è proprio piaciuto.
Abbiamo quanto mai bisogno di natura intorno, ancor più dopo questo anno pazzo.
Abbiamo la fortuna, enorme, di avere un angolo verde che ci fa respirare anche adesso che, spesso, manca il respiro.
E allora, al nostro verde, aggiungiamo quest’altro minuscolo rametto che, pian piano, diventerà un arbusto.
Abbiamo scelto una pianta rustica, una specie di rosa spontanea che forma cespugli un po’ scapigliati. L’appellativo canina deriva dall’antico uso delle sue radici per curare la rabbia da morso di cane.
C’è anche una leggenda legata alle sue spine ricurve verso il suolo: erano dritte finchè il diavolo cercò di usarle come scala verso il cielo da cui era stato cacciato. Per impedirlo, il Signore bloccò la crescita in altezza della rosa canina, facendola, invece, allargare a cespuglio. Il diavolo, irritato dal suo vano tentativo, piegò per dispetto la punta delle spine verso il basso.
La rosa canina ha anche a che fare con San Francesco: ad Assisi si trova un roseto senza spine perchè le piante le lasciarono cadere in segno di venerazione quando San Francesco vi si rotolò per penitenza.
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