Marzo inizia con un clima mite e soleggiato.
La mattina, quando apriamo le finestre, un coro di cinguettii (insieme a un solista stonato!) ci dà il buongiorno, la sera il nostro angolo quieto ci regala tramonti da ricordare.
Intorno, tirano venti di tempesta imminente. Eppure, nonostante la precarietà che si respira, un sentore di primavera di fa largo. Quasi una sorta di speranza nell’aria.
Rimettiamo in pista il “dehors”: sdraio e tendone parasole vengono spolverati, potiamo il salice fortunato dell’angolo e pranziamo fuori per la prima volta.
E' il momento giusto per sistemare il prato. Il nuovo giocattolo si chiama: arieggiatore. Una specie di rastrello con le ruote che, ammettiamolo, ci divertiamo a tirare avanti e indietro e per il traverso nel pezzo di terra spelacchiato. Alla fine, dopo aver raccolto un sacco di erbe secche infestanti e distribuito con l’innaffiatoio il concime fogliare, l’aspetto è davvero promettente.
Giusto il tempo che il terreno raggiunga la temperatura adatta, fra un mesetto, e potremo riseminare, fiduciosi di avere di nuovo un bel prato verde. Ma non un pratino perfetto all’inglese, ci mancherebbe. Le “erbacce” ci sono pure simpatiche!
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